Rapidamente fu annunciata la gestazione e a ottobre nacque la secondogenita Isadora.

Rapidamente fu annunciata la gestazione e a ottobre nacque la secondogenita Isadora.

Durante la confusione cinematografica, Bjork non smise di badare e ostentare musica. Bensi la condizione comporto un sicuro movimento di coordinate: quasi verso remunerare la “forzata estroversione” del ruolo di attrice, si ritiro sopra un bernoccolo intimista, cullandosi per mezzo di suoni sussurrati e ritmi digitali perche prendevano vita nel proprio laptop (corda ombelicale di inter allegato), supportata dal conforme Valgeir Sigurdsson. La sua continuo curiosita si imbatte nel attivita del sottovalutato genio danese Opiate, al eta Thomas Knak, mentre con paragone andava consolidandosi il rendiconto coi californiani Matmos, in passato al faccenda circa un remix di Alarm Call.

Il minimalismo condensato del anteriore e il campionatura osceno dei secondi si muovevano nello uguale utero intimista e ipermodernista sopra cui lei stessa stava sviluppando il concept del insolito albo, in quanto durante albori avrebbe conveniente intitolarsi Domestika. Un sfruttamento meno invasivo degli archi, appresso arpa, clavichord, celestiale, carillon da una ritaglio, dall’altra le pulsazioni digitali, e la verso a unire i paio lembi del bozzolo: questa la rottura introduttivo, perche Bjork terra ancora oppure tranne sagace alla fine.

L’idea epoca quella di un folk elettronico da ascoltarsi in salone o mediante stanza, separato dai rave e dal dancefloor.

Un omaggio al “quotidiano magico”, inesperto bilico sensitivo/creativo della contemporaneita.

Non qualche a casualita, richiamo la centro del 2000 si trasferi verso Manhattan dal originale accoppiato Matthew Barney, autore ottica newyorkese, nella cui dimora trovo un locale modello: asilo, ateneo e ottomana. Malgrado cio, c’erano al momento dei scontrino da pagare. E non al parsimonia. Movente la nomination di I’ve Seen It All mezzo miglior pezzo prototipo, Bjork si presento alla festa degli Oscar 2001 unitamente un veste precedente ingloriosamente alla fatto: consisteva con una sottana piumata e una forma di corpetto-boa avvolto a copia del collo di un cigno. Il accaduto giacche camminando depositasse delle uova non voleva risiedere una stranezza intelligente verso nell’eventualita che stessa, eppure la “spiegazione” dell’abito: il cigno difatti andava eseguito appena simbolo di romanticismo e feracita. I mezzi di comunicazione sennonche non guardarono molto per il sottile, non interpretarono, considerarono quell’abito una stranezza provocatoria e gratuita. E risposero con una impietosa campagna denigratoria. Fioccarono titoli come ‘La diva peggiore vestita del ambiente’ e altre gaiezza del qualita.

Circa avvisato in quanto un po’ qualora l’era camminata per ambire, sorretta oh se da un residuo di responsabilita, Bjork non ne fece un disgrazia e anzi rilancio l’immagine del cigno – non senza aguzzo autoironia – nella copertina del nuovo albo Vespertine (One Little Indian, 2001). Registrato con Islanda, Spagna e New York, vide all’opera appena al abituale una mietitura di collaboratori. Ai in passato citati Opiate – c’e la sua autografo nel vivo cromatismo electro soul di Undo e nella sconcertante semplicita di Cocoon – e Matmos – ai quali Bjork sito usa incontri contadini affido il incombenza di partecipare coi loro campionamenti ridotti per crepitii microtonali verso pezzi in precedenza formati – si aggiunsero il teutonico ambasciatore – sua la melodia di Heirloom, il pezzo piuttosto frizzante del frazione – e Matthew Herbert – con Hidden Place.

L’aspetto risonante e molto curato nondimeno equilibrato, lo lavoro e orientato ai dettagli, una precisazione approssimativamente frattale in quanto invita all’indagine e insieme rilassa abbozzando un locale solito, attraverso quanto spinto riguardo a dimensioni avveniristiche. I suoni risultano vivi, testimoni di vitalita: basti pensare cosicche il brusio all’inizio dell’estatica Aurora e il confusione dei passi di Bjork sulla manto bianco, mentre quegli mediante Hidden Place e un gruppo di carte combinato, senza contare valere perche in procurarsi l’incantevole squillo di Frosti fu commissionato singolo straordinario carillon di plexiglass…

E dal punto di panorama dei testi Bjork non aveva volonta di scherzare: se An Echo Per Stein s’ispira all’opera della drammaturga inglese Sarah Kane, morta suicida nel ’99, l’esotica smorfia di Sun sopra My Mouth rielabora un libro di E. E. Cummings, quando verso Harm Of Will si fece affidabilita all’ispirazione del poeta e direttore statunitense Harmony Korine. Il cerchio si compie insieme l’intensa Pagan Poetry, ballad per verso andatura di geisha frammezzo a brume industriali e soul setoso, la cui carica eccitante e disperata trovo straordinario ripercussione nel filmato realizzato da Nick Knight, fra disfacimento digitale e materialita estrema, col canto-urlo cosicche tenta di ampliare una breccia nello interruzione in mezzo a teorico e vero, entro vita e rappresentazione. Per mezzo di corrente dischetto Bjork raggiunse l’ideale dosaggio tra controllo e cortesia, fra avanguardia e pop. Sopra questo verso, Vespertine va apprezzato il adatto gioiello.

Un segno di misura luogo le opposte istanze cessano di essere tali, innanzi si nutrono l’una dell’altra, svelandosi l’un l’altra nuove probabilita.

Battiti di muscoli

Il seguente tour internazionale venne afferrato maniera un acclamazione: che location furono scelti teatri normalmente dedicati alla “colta” (in Italia tocco al da re sfondo di Parma), la crew – si fa a causa di dichiarare – consisteva durante un’orchestra di 54 elementi, un’arpista, quattordici voci inuit e una canzo tista “di gola” canadese. Verso costoro si aggiunsero i due Matmos nel ruolo di perturbazione sintetica, il link per mezzo di l’ipermodernita. Il conseguenza fu esattamente colui pronosticato: un assoggettamento. Al estremita del che, nascita 2002, Bjork si prese una fermata.

Con l’aggiunta di ovverosia tranne simultaneamente uscirono il autorimessa sopra 6 cd (contenenti best of e rarita) Family Tree (One Little Indian, novembre 2002) e il Greatest Hits (One Little Indian, novembre 2002), giacche fruttarono che tipo di singolare originale It’s con Our Hands, electro-soul flessuoso esteso appena un fiore per nuove prospettive di speranza e – scopo no? – allegria, non per casualita in precedenza ratifica di molti concerti passati e a avvicinarsi.

La rinnovata gravidanza – vissuta mediante emotivita esattamente ancora adulta – provoco una naturale insurrezione giacche sposto il compagnia (la materialita) in primo lentamente. Posteriormente le ragnatele sintetiche, i singulti e i sospiri di Vespertine, durante Medulla (One Little Indian, 2004) avvenne un sicuro trasporto dell’obiettivo (attra)verso la carnagione, una estensione in cosi sostenere fisiologica, “culturalmente” corporea, di cui i beats realizzati “a tono” non erano perche il conseguenza “formale”.

Nel caso che da un verso vennero confermati Valgeir Sigurdsson e Mark Bell, la comitiva dei collaboratori subi inevitabilmente dei cambiamenti: fu implicato il newyorkese Rahzel, proverbio “the godfather of noyze”, un beat boxer abile di causare come tutte le parti percussive e di diminuito con la sola verso, spalleggiato con cio dall’omologo giapponese Dokaka e – udite udite – dall’irrefrenabile e polimorfo Mike Patton, laddove la cantautore canadese “di gola” Tanya Tagaq svolse quel registro di abbellimento che in antecedenza spettava agli espedienti sintetici.

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